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(all'origine pubblicato domenica 8 luglio 2018 H 11:37:00)
Intanto una buona notizia: la delegazione comunale al Gualdo ospiterà i prossimi incontri aperti, dalle 18,30 alle 20 di sabato 14, sabato 21, sabato 28 luglio.
Grazie a ViverePuntaAla, affidataria della delegazione, ed al Gymnasium che ieri ha ospitato il primo incontro.
Pochi i partecipanti, soprattutto soci ma i due ospiti non soci hanno contribuito con varie proposte fra cui:
* perchè non affidare tutti i servizi ad un'impresa specializzata? è la domanda / proposta di Giancarlo Ferrero.
* rimediare alla duplicazioni di alcuni numeri civici, è la segnalazione di Marco Luzzati.
Gli altri argomenti: nuovo modello di vita e di vacanza, ciclabile, cinema, navetta, attenzione al turismo del nordeuropa, perdita d'immagine, disattenzione del Comune ... temi non nuovi ma abbiamo ascoltato con piacere i contributi di Ferrero e Luzzati che hanno ricevuto risposte (sperabilmente) soddisfacienti.
Per Donatella Verrienti noi sappiamo quali sono i problemi di Punta Ala, non c'è bisogno ce lo dicano altri. Tutti hanno concordato con Donatella, compreso chi scrive ed a mia volta ho domandato: sappiamo cosa serve ma non lo facciamo, perchè?
Servono soldi, persone ed un progetto che convinca le persone a metter soldi ... un passo per volta?
Il primo passo è stato far nascere COMUNITA' di PUNTA ALA, unica associazione aperta a tutti (operatori, proprietari, residenti).
Il secondo e terzo passo saranno farla crescere e raccogliere consensi su un progetto di valorizzazione.
I passi successivi saranno realizzare le iniziative che avremo scelto.
Per tutto questo COMUNITA' chiede ed offre collaborazione (... lavorare insieme ...) parola magica anche se non è facile passare dalla parola ai fatti.
Per allungare la stagione, Duccio Zanchi ha proposto scuole sportive d'intesa con le varie federazioni e si è dichiarato favorevole alla ricerca Cattolica/Altis.
A mio parere è perfetta la sintesi di Filippo Conti:
* per Punta Ala vogliamo più persone oppure allungare la stagione?
* chi si prende cura di Punta Ala? dopo che la società ha concluso la sua attività e con la trascuratezza del Comune?
Saremo sulla buona strada se sapremo rispondere a queste domande.
Commenti
* cristiana curti domenica 8 luglio 2018 12:58:00 CEST
Grazie per la sintesi efficace e approfondita. Stimolante davvero la questione posta da Filippo Conti. Vogliamo più persone o stagione più lunga? La sensazione è che per l'Ente pubblico sia preferibile una maggior quantità di persone, in poche settimane, da "stivare" in contenitori che poi (abbiamo fortunatamente visto) non sono edificabili soprattutto se in aree a forte rischio idrogeologico.
E, posto che con il monte di quattrini provenienti dalle tasse dei non residenti, il Comune non dovrebbe chiedere (o lasciare che si chieda a noi) altri esborsi privati, lancio un'ulteriore questione al ragionamento collettivo, credo però di non semplice soluzione.
Molti proprietari (all'interno di varie altre Associazioni puntaalesi) negli anni hanno stigmatizzato la costruzione di edilizia a carattere popolare al fine di convogliare una certa quantità di nuovi residenti. E se è vero che a volte pareva questo una sorta di escamotage per nascondere forme di speculazione, la realtà - secondo il mio parere - è che ci vorrebbero, sì, nuovi residenti a Punta Ala.
Più residenti (votanti) a Punta Ala, più servizi a Punta Ala.
Sono convinta che una comunità più popolosa farebbe bene a tutti (residenti e vacanzieri). Aiuterebbe a costruire nuovi centri di aggregazione (la nota quasi struggente sulla Tirlese in un post qui dà un indizio, la Tirlese era aperta tutto l'anno...), a imporre parametri di vivibilità più alti (guardia medica, navetta - che diventerebbe un minibus cittadino - pista ciclabile, strade migliori, servizio di raccolta rifiuti più attenta), a stimolare nuove forme di imprenditorialità (maggior concorrenza, prezzi più contenuti...).
E' una chimera? E' un'idiozia?
Come concordare un piano di "ripopolamento" (e non solo "ripascimento") di Punta Ala con il Comune tale che si possano individuare nuove aree (anche nella zone verso Pian d'Alma, se non fosse possibile in Punta Ala stessa) per i nuovi alloggi? Come proporsi al Comune in modo da coadiuvare progetti che non abbiamo alcun grave impatto ambientale e paesaggistico? Come aiutare anche in termini di decoro e bellezza? Come indirizzare senza sovrapporsi ai legittimi (e legali) appalti comunali?
Credo che questo potrebbe essere un campo che i non residenti puntaalesi potrebbero sondare.
Se non vogliamo (come è giusto che sia) mettere altri conquibus, mettiamoci i cerebra...
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