Proviamoci!
(all'origine pubblicato domenica 2 settembre 2018 H 13:15:00)
Riflessioni aperte, pubbliche, un invito a contribuire.
1
Se ogni imprenditore destinasse alla promozione di Punta Ala una piccola parte del proprio fatturato ...?
a - portandolo in detrazione come costo, il peso del contributo diventerebbe più leggero da sopportare.
b - ipotizziamo il 2%, sul fatturato di un piccolo imprenditore con circa 150 mila euro/anno, il contributo sarebbe di 300 euro e circa metà sarebbe recuperata dalle tasse dell'anno successivo.
c - ipotizziamo il fatturato di un grande imprenditore: circa 1 milione euro/anno, lo stesso 2% con un contributo di 2 mila euro, anche questo contributo diventerebbe un costo.
Se ogni imprenditore ci pensasse sopra ... vogliamo provarci?
2
a- I proprietari d'immobili, potrebbero contribuire in base alle rendite catastali?
b- Già pagano tasse, avrebbero pochissima voglia di pagare altro, forse nessuna.
c- Se però il Comune approvasse un regolamento di partenariato sociale (poco noto in assoluto ma più noto come baratto amministrativo)?
d- Per semplificare, un esempio: il regolamento potrebbe riguardare "la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze o strade, ovvero la loro valorizzazione mediante iniziative culturali di vario genere, interventi di decoro urbano, di recupero e riuso con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati ".
Il proprietario che contribuisce riceverebbe dal Comune riduzioni od esenzioni di tributi.
Vogliamo pensarci?
3
Questi soldi sarebbero una perdita secca oppure ...?
Gl'imprenditori devono investire nella propria attività: negli ultimi anni hanno migliorato oppure peggiorato incassi e guadagni?
I proprietari devono frenare la perdita d'incassi e di valore: negli ultimi anni hanno aumentato oppure diminuito incassi? Ed il valore dei loro immobili è aumentato o diminuito?
Il Comune pareggerebbe i minori tributi non pagando alcuni costi.
Gl'interessati sarebbero più autonomi e responsabili.
4
Più d'uno storce il naso, pensa e dice che sono utopie, lui sa quello che va fatto: lo dica e lo faccia.
Il Comune è tornato a Punta Ala dopo 15-20 anni di assenza: ancora una volta ben tornato! Di partenariato sociale non se ne parla proprio, vero?
5
La storia continua nel disinteresse e silenzio generali ... di sicuro non vale la pena di leggere il documento un futuro per Punta Ala (chi scrive lo ritiene utile, ma uno ... non fa primavera).
Commenti
* Victor Poppi domenica 2 settembre 2018 22:29:00 CEST
Dobbiamo sollecitare il Comune ad adottare un apposito Regolamento, presupposto indispensabile per l’attivazione del baratto amministrativo.
La vedo dura, ma dobbiamo lavorarci sopra, avendolo anche inserito come scopo sociale.
L’articolo 2 del nostro Statuto recita: “L'associazione “Comunità di Punta Ala” ha lo scopo di valorizzare Punta Ala, in sè e nel suo contesto, in primo luogo attraverso progetti di partenariato sociale, o baratto amministrativo, da concordare col Comune e gli altri enti territoriali e sui quali ottenere sgravi di imposte.”
La vedo dura perché il Comune dovrà rinunciare ad entrate certe, a fronte di prestazioni che non necessariamente corrispondono ai desiderata politici, di chi pro-tempore governa il territorio. Andranno anche prestabiliti, nei bilanci di previsione dei singoli anni, i limiti di importo entro cui l’ente intende accettare interventi, sui beni comuni, rinunciando al credito tributario di sua competenza. Nel bilancio dell’ente, una minore entrata tributaria non adeguatamente compensata, potrebbe determinare uno squilibrio nel bilancio e una sottrazione di risorse a determinate funzioni. Il Comune dovrà, quindi, pianificare gli interventi suscettibili di baratto amministrativo, in termini di spesa ad essi destinata, da quantificare in termini di minore entrata fiscale, individuando i tributi su cui calcolare la minore entrata. Con il baratto amministrativo il Comune è onerato di riduzioni o esenzioni da tributi, ma in compensazione avrà determinati benefici che dovranno essere di suo interesse e correttamente preventivati. In base al principio di indisponibilità della pretesa tributaria, la esenzione o riduzione del tributo deve riguardare solo la quota di tributi propri dell’ente territoriale, e la misura della esenzione o riduzione dovrà essere rigidamente commisurata al valore dell’attività svolta dai cittadini in compensazione.
Per quanto sopra, la funzione di un’ associazione di Comunità, come la nostra, risulta propedeutica ad organizzare un gruppo di contribuenti che abbia una sufficiente massa critica per rendere fattibile il baratto, altrimenti fruibile solo da un singolo “grande contribuente” o da un’impresa che paghi imposte significative.